A cosa servono le stelle
Conosco una persona che si è laureata con Pegaso. Sapete no, quella università telematica che dal 2006 consente - diciamo così - di fare in qualche mese quello che negli atenei tradizionali richiede tre o quattro anni. Tutto regolarmente riconosciuto dal Ministero, e ora grazie alla pandemia anche gli esami si fanno online quindi tutti accademici. Il costo è piuttosto alto, ma comunque competitivo rispetto alle rette degli atenei tradizionali.
Anche a me piacerebbe approfittare dell’Era Arancione per imparare qualche nuova competenza. Ho assistito a qualche lezione, e ho pensato no grazie.
Naturalmente è un eufemismo. In realtà ho pensato: MAMMA MIA. Se mettessero il mio gatto davanti alla videocamera, gli studenti imparerebbero di più.
Invece mi sono iscritto a due corsi su Udemy, che è una delle (tante) piattaforme online che offrono corsi non riconosciuti da nessuno. Come ci si può aspettare, qui è tutto molto scintillante e molto OFFERTA SPECIALE! BESTSELLER! CORSO COMPLETO! Vieni qui, clicca là, in 5 minuti hai già cominciato. Le offerte speciali ci sono davvero, a cadenza più o meno mensile, e così questi corsi che costerebbero dai 100 euro in su, in realtà sono praticamente gratis se li prendi al momento giusto.
Ok, ma alla fine ne vale la pena? Beh considerando appunto il prezzo, certamente sì. Ma a prescindere da questo: gli insegnanti usano bene il loro (cioè il nostro) tempo, non chiacchierano dei cavoli loro, non sbrodolano, non sfoggiano, non fanno vedere il loro faccione inutile. Spiegano. Come è giusto che sia, almeno in una modalità didattica inevitabilmente superfrontale come quella online.
Ma come fa a funzionare un sistema dove tutto è così destrutturato, liquido, anarchico? Beh, c’è il feedback. Come per airbnb, come per blablacar, come per uber, come per tutta la sharing economy alla californiana; se quello che offri non ha almeno 4 stelle e mezzo, è difficile che possa essere una prima scelta; se ne ha meno di 4, di fatto non esiste. Davvero qui se sbagli sei fuori (certo non piacerebbe agli Stato Sociale) anzi, a volte sei fuori anche se non sbagli. Quel meccanismo spietato di cui parlano sempre male su Internazionale, e le cui mostruose conseguenze distopiche sono state raccontate alla grande in Steve Jobs non abita più qui. Però è anche il meccanismo che dà al cliente/studente un potere assoluto, e obbliga l’insegnante a lavorare al meglio delle possibilità.
Allora è scema la gente che paga un palo per non imparare nulla? Certo che no: semplicemente è gente che si compra la laurea con cui potrà lavorare e assumersi ruoli di responsabilità, ed è tutto legale, tutto ministerialmente corretto.
Però il sistema sì, un po’ scemo lo è.
Buona domenica