Il treno della morte
La prima sezione della NOB (Estrada de Ferro Noroeste do Brasil) aprì nel 1906. Partiva da Bauru, nello Stato di San Paolo, e viaggiava in direzione nord ovest superando il fiume Parana ed entrando nello Stato del Mato Grosso del Sud.
Qui attraversava il Pantanal, che in portoghese significa pantano, e infatti è il più grande pantano del mondo (150 mila km quadrati): ci piove per nove mesi all’anno e l’80% della superficie viene regolarmente sommersa.
Come abbiano fatto a costruirci una ferrovia, mi piacerebbe saperlo. Peraltro, nei primi anni gli abitanti del luogo (i pantaneros) non sembravano gradire l’attraversamento, e attaccavano il treno a frecciate. Comunque la linea ha continuato a estendersi fino a raggiungere Corumba - al confine con Bolivia e Paraguay - nel 1952. Probabile che il treno ci si mettesse un tempo infinito a fare tutto il viaggio, anche perché a giudicare da questo video del 1988 se la prendeva comoda. E da Bauru erano più di 1000 chilometri (qui lo sterminato elenco delle stazioni): da lì poi si poteva anche proseguire fino a Santa Cruz con il treno delle ferrovie boliviane.
Per la precisione il “treno della morte” era infatti quello boliviano (anche se poi venivano chiamati così entrambi). Non tanto perché fosse pericoloso, ma perché veniva spesso usato per trasportare i malati di febbre gialla - e anche i morti.
La linea boliviana è in funzione tuttora (qui il racconto di due turisti che l’hanno visitato nel 2020); mentre quella brasiliana ha chiuso il servizio passeggeri nel 1995. Le carrozze però le hanno preservate: alcune si possono vedere al museo ferroviario di Bauru, altre vengono utilizzate nelle ferrovie d’epoca che ancora esistono in Brasile.
Buona domenica.
E buon anno.