Rivoluzione dietetica
Tra le mansioni di un bravo caregiver in questi ultimi giorni di Zona Grigia, c’è nel mio caso quella di doversi trangugiare due o tre ore di La7 tutte le sere. E io ve lo dico: se volete diventare nazisti, sottoponetevi anche voi al mio stesso supplizio quotidiano di ospiti fissi e manipolazione comunicativa. Per questo le mie palpebre hanno avuto un sussulto, quando ho visto comparire a tarda ora il ministro della Transizione Ecologica: anche perché in effetti non sapevo ancora che faccia avesse (già di per sé un motivo per iscriversi al suo fan club, se ne avesse uno).
Comunque di Roberto Cingolani ricorderò sempre quando il Sole 24 Ore a marzo lo asfaltò senza pietà: appena insediato, aveva avuto l’insana idea di far notare che “la proteina animale richiede sei volte l’acqua della proteina vegetale, a parità di quantità, e allevamenti intensivi producono il 20% della CO2 emessa a livello globale”. Come dire: volete fare qualcosa per salvare il pianeta? Consumate meno carne.
Che quando ho letto la notizia, ho pensato che il nuovo Transitore Ecologico fosse seriamente pazzo. Voglio dire, queste cose sono note da anni, eppure sono tenute rigorosamente fuori dal dibattito pubblico: uno che sa stare al mondo, fosse anche il più estremista dei partitini di opinione, non oserebbe mai toccare il tema. E all’improvviso chi va a farlo? Un ministro! Di un governo liberista! Boh.
Poi a me questa novità piace anche, eh, però per lui è un suicidio: se vai contro la lobby della carne, da un lato ti metti contro Confindustria, mentre dall’altro gli intellettuali e le associazioni ambientaliste (come sappiamo) continueranno a non proferire sillaba sull’argomento: anzi ti odieranno anche loro, perché in pratica li stai mettendo di fronte alle ipocrisie dell’ecologismo mainstream.
E tu farai la fine di Gesù con il Grande Inquisitore, come tutti gli eretici.
Buona domenica.