Quindi c’è questo giornale online che ormai esiste da più di 10 anni e zitto zitto, senza farsi notare troppo, è riuscito in qualcosa che in Italia ha del miracoloso: fare del giornalismo decente. Nulla di trascendentale, intendiamoci: non strabocca di virtuosi da tastiera, o meglio, qualcuno in grado di stupire ci sarebbe ma loro fanno il contrario. Sembra quasi che vogliano annullare lo stile invece che renderlo riconoscibile, scrivono in modo lineare, chiaro, con una modestia direi quasi francescana. E assieme allo stile, sembra quasi che cerchino di annullare il proprio ego, la propria personale opinione, autolimitarsi, a partire dai titoli che si potrebbero definire “sussurrati” (essendo all’opposto rispetto agli urlatori da clickbait della stampa mainstream dove per stampa intendo ovviamente anche tutto il web). E in un paese dove il 90% dei contenuti che leggiamo è costituito dall’ego di quelli che scrivono, il miracolo è esattamente questo.
La mia storia d'amore con Il Post
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Quindi c’è questo giornale online che ormai esiste da più di 10 anni e zitto zitto, senza farsi notare troppo, è riuscito in qualcosa che in Italia ha del miracoloso: fare del giornalismo decente. Nulla di trascendentale, intendiamoci: non strabocca di virtuosi da tastiera, o meglio, qualcuno in grado di stupire ci sarebbe ma loro fanno il contrario. Sembra quasi che vogliano annullare lo stile invece che renderlo riconoscibile, scrivono in modo lineare, chiaro, con una modestia direi quasi francescana. E assieme allo stile, sembra quasi che cerchino di annullare il proprio ego, la propria personale opinione, autolimitarsi, a partire dai titoli che si potrebbero definire “sussurrati” (essendo all’opposto rispetto agli urlatori da clickbait della stampa mainstream dove per stampa intendo ovviamente anche tutto il web). E in un paese dove il 90% dei contenuti che leggiamo è costituito dall’ego di quelli che scrivono, il miracolo è esattamente questo.